Pelle e terapie anticancro

Pelle e terapie anticancro

La pelle è uno degli organi più colpiti dalle terapie anticancro e che subisce ineluttabilmente le conseguenze di un percorso di cura assai complicato, non solo dal punto di vista fisiologico e metabolico, ma che ha anche un impatto psicologico notevole.

La frequenza della cura stabilita dal protocollo oncologico dipende molto dal tipo di farmaci usati, dall’utilizzo di uno o più farmaci in combinazione e dal loro dosaggio. A seconda del tipo di terapia anticancro, la frequenza con la quale vengono pianificate può cambiare, ma stabilendo il più possibile il miglior risultato con, possibilmente, il minimo di effetti collaterali.

Gli effetti collaterali che più interferiscono con una buona qualità della vita (nausea, vomito, diarrea, dolori, fatigue) sono in molti casi prevenibili o comunque controllabili con la somministrazione di farmaci specifici. Inoltre non tutti gli effetti collaterali continuano in modo continuativo e cumulativo fino al termine del percorso di cura.
Alcuni effetti indesiderati sono temporalmente limitati tra i vari cicli ed altri possono essere gestiti ed annullati dopo la loro prima insorgenza.
Nella gestione degli effetti collaterali conta anche l’impegno che il paziente mette nella cura: il tipo di alimentazione, uno stile di vita regolare, brevi periodi di riposo alternati ad una attività fisica leggera.
Via via che ci si allontana dal momento della somministrazione, il senso di spossatezza, la nausea e gli altri disturbi legati alla chemioterapia
tendono a scomparire.
È anche per questo motivo che la chemioterapia viene fatta a cicli: tra una fase di cura e l’altra si garantisce ai pazienti un periodo di tranquillità e all’organismo la possibilità di rigenerarsi.


PER TUTTI GLI EFFETTI COLLATERALI CHE VERRANNO QUI DESCRITTI è importante parlarne con il proprio oncologo (o con il personale infermieristico), che valuterà se adottare misure per contrastarli e/o se modificare la terapia (in termini di dose, modalità di somministrazione e/o tipo di farmaco).
Anche eventuali CURE COMPLEMENTARI vanno discusse SEMPRE con il proprio Oncologo.
Esistono alcuni effetti collaterali che sono più specifici per un tipo di farmaco rispetto ad un altro. Questo articolo in nessun modo può sostituire il parere medico ma vuole essere un’informativa utile e di approfondimento per il paziente oncologico e per i caregivers.

CUTE E ANNESSI

La tossicità cutanea è un evento abbastanza comune in corso di trattamento. Infatti soprattutto le CURE CHEMIOTERAPICHE hanno come bersaglio gli organi ad alta e veloce riproduzione, quale è l’EPIDERMIDE! Anche se questa tossicità si presenta in maniera importante solo in pochi casi, può essere molto fastidiosa e compromettere notevolmente non solo la vita di relazione, ma addirittura costringere il paziente ad iniziare e/o continuare il suo percorso di cura.
È importante sapere che NON si tratta di una reazione allergica al trattamento, ma una diretta conseguenza del clinical triage che può presentarsi in momenti diversi del trattamento.


Tra le principali tossicità di questa categoria:
Eruzione cutanea (o rash)
• Fotosensibilità
• Tossicità ungueale
• Reazione cutanea mano-piede
• Alopecia

Gli accorgimenti consigliati valgono anche come misure preventive da adottare appena iniziata la terapia per evitare, ritardare o ridurre l’impatto degli eventuali disturbi cutanei, garantendo il miglior risultato con il minimo di effetti collaterali.

RICORDA CHE

– Non è detto che gli effetti collaterali si manifestino
– L’entità degli effetti collaterali varia molto da una persona all’altra. È comunque importante segnalarli all’oncologo e al personale infermieristico
– In alcuni casi verrà prescritta una cura “premedicazione” che serve per prevenire gli effetti collaterali, prima che questi si manifestino
– Sebbene spiacevoli, bisogna pensare che gli effetti collaterali sono, in qualche modo, parte della cura.

GESTIONE DEGLI EFFETTI COLLATERALI

Gli effetti collaterali della chemioterapia sono spesso la maggior causa di preoccupazione per i pazienti ma, grazie alle terapie di supporto, l’impatto sul benessere del paziente è molto migliorato rispetto al passato consentendogli una buona qualità della vita. Prima di iniziare il trattamento si può chiedere all’oncologo quali sostanze verranno
somministrate e quali effetti collaterali ci si può attendere, ricordando comunque che la maggior parte di questi effetti indesiderati è di breve durata e spesso cominciano ad attenuarsi e svanire con la fine del trattamento ed esistono farmaci e metodi per alleviarne alcune.

Rash cutaneo

È la reazione cutanea più frequente. Si tratta di un’eruzione, che può presentarsi con entità variabile (solitamente lieve). Il rash tipico interessa prevalentemente il viso, il torace e il cuoio capelluto e, qualora si manifesti, compare solitamente fin dai primi giorni di terapia. Consiste in una follicolite, ossia in un’infiammazione del follicolo del pelo, e
somiglia all’acne: NON VA TRATTATA COME TALE.. Si presenta inizialmente come piccole lesioni arrossate, isolate o a chiazze, che possono evolvere fino a formare foruncoli con pus e infine crosticine. Si può manifestare con lieve desquamazione intorno alle sopracciglia e all’attaccatura dei capelli. Il rash si manifesta solitamente dopo alcune settimane come un’eruzione arrossata prevalente al tronco e agli arti, che causa intenso prurito. Talvolta si possono sviluppare anche chiazze di colore più chiaro ben circoscritte (note come vitiligo). Il rash si può sviluppare in zone particolari particolarmente umide, come in prossimità delle palpebre, del naso e agli angoli della bocca, causando infiammazione locale.
ACCORGIMENTI UTILI:
Le indicazioni per la secchezza della cute valgono anche per il rash:
– Utilizzare detergenti e creme idratanti DERMOCOMPATIBILI
– Non schiacciare e/o grattare le lesioni cutanee
– Per gli uomini: evitare di fare la barba tutti i giorni e usare il rasoio elettrico anziché la lametta, utilizzare creme emollienti pre-rasatura e idratanti post-rasatura (non usare dopo-barba alcoolici)
– le donne dovrebbero usare cosmetici e trucchi PRIVI di alcool e olii essenziali
– Anche se talvolta sembra acne NON va trattata come tale, per cui vanno evitati prodotti e lozioni “anti-acne”
– Per il rash cutaneo esistono creme medicate o l’indicazione, in casi selezionati, a intraprendere una terapia farmacologica per bocca.

Prurito

È spesso una conseguenza del rash.

ACCORGIMENTI UTILI:
Le indicazioni per la secchezza della cute valgono anche per il prurito
– La prima indispensabile azione da svolgere è una DETERSIONE estremamente delicata e rispettosa della barriera cutanea, evitando l’uso di cosmetici con tensioattivi aggressivi e schiuma, orientandosi verso una detersione dermo-affine, che consenta di sentirsi puliti senza perforza dover “sgrassare” o “aggredire” il proprio tessuto. – Applicare impacchi freddi (anche ghiaccio tritato in un sacchetto di plastica avvolto in un asciugamano) mantenendo le unghie corte e ben curate (per evitare di graffiarsi grattandosi)
– Provare a strofinare/tamponare la cute, anziché grattarla
– Cambiare giornalmente le lenzuola;
– Esistono farmaci che possono alleviare il prurito, per i quali va sempre richiesto il consiglio e la prescrizione da parte del medico di riferimento.

Fotosensibilità

Alcuni Chemioterapici alterano le capacità della cute di difendersi dai raggi ultravioletti (UV). L’esposizione alla luce solare, anche per tempi limitati, può provocare arrossamento, bruciore e prurito. Anche le follicoliti aumentano di entità dopo l’esposizione protratta alla luce.

ACCORGIMENTI UTILI:
 Evitare esposizioni prolungate alla luce solare (e alle lampade UV)
 Fare sempre uso di creme con fattore protezione alta nelle zone esposte, ossia volto, collo, estremità (mani e piedi)
 Portare sempre un cappello con tesa, che mantenga in ombra il volto e occhiali, meglio se di grandi dimensioni, con lenti anti UV
 Il fattore di protezione dev’essere costituito da FILTRI FISICI.

Alcuni farmaci possono fare sì che la cute assuma una colorazione giallastra che non deve spaventare, poiché non ha nessun risvolto clinico e regredisce alla sospensione del trattamento (solitamente dopo circa un mese); va segnalata al medico di riferimento.

Tossicità ungueale

Alcuni Chemioterapici possono causare tossicità ungueale, ossia infiammazione, dolorabilità e rossore del letto ungueale. Quando questi disturbi si sviluppano a carico delle dita dei piedi questo può essere non solo fastidioso, ma rendere difficoltoso camminare ed invalidante, soprattutto quando il periodo dell’anno non consecoe di usare calzature aperte.

ACCORGIMENTI UTILI:
 Tagliare accuratamente le unghie oppure ricorrere ad un estetista oncologica
 Non utilizzare scarpe strette e rigide, mettere calze di cotone a contatto della pelle
 Indossare i guanti per lavare i piatti e pulire la casa
 Idratare frequentemente mani e piedi applicando, più volte al giorno, sulla cute intorno all’unghia prodotti a base di vaselina
Se la cute intorno all’unghia si infiamma e comincia a dare fastidio, esistono creme medicate o l’indicazione, in casi selezionati, a intraprendere una terapia antibiotica.

Reazione cutanea mano-piede


La reazione cutanea mano-piede si associa ad alcuni farmaci e compare solitamente nel corso delle prime settimane di trattamento andando da una forma lieve a forme più fastidiose e debilitanti. È fondamentale cercare di prevenirla ed essere in grado di riconoscerne i primi segni e
sintomi perché, se prontamente segnalata, può essere trattata con successo, senza la necessità di sospendere il trattamento, preservando così la continuità della cura. Come riconoscere e quantificare l’entità della reazione cutanea mano-piede:
GRAVITA’ SINTOMI CONSEGUENZE
LIEVE
Intorpidimento
Fastidio al tatto
Bruciore/Prurito
Gonfiore non dolente
Rossore mani e/o piedi
Nessuno dei sintomi compromette le normali attività giornaliere
MODERATA
Rossore dolente
Gonfiore importante
Iniziale ispessimento
della cute di mani e/o
piedi
I sintomi creano disagio ma non impediscono le normali attività giornaliere
IMPORTANTE
Desquamazione
Piaghe e fissurazioni
Vescicole
Ispessimento cutaneo
Dolore importante
Grave disagio e impossibilità a svolgere le
normali attività giornaliere

ACCORGIMENTI UTILI:
 Evitare bagni prolungati con acqua calda ed eccessiva vicinanza a fonti di calore
 Evitare di stare a lungo in piedi o di fare attività sportiva che possa essere traumatica per mani e piedi
 Utilizzare scarpe comode a pianta larga e calze di cotone
 Immergere la cute interessata in acqua tiepida, con aggiunta di solfato di magnesio
 Spalmare sui piedi creme o lozioni emollienti, anche due volte al giorno. La notte fare un impacco di lozione o crema e avvolgere il piede in un calza di cotone comoda
 Quando sui piedi si formano callosità (o ispessimento cutaneo) ricorrere ad un’estetista per adeguata pedicure
 Possono essere utili creme a base di urea

Alopecia (Caduta dei Capelli)


La caduta dei capelli può verificarsi in maniera parziale o totale in seguito a chemioterapia. Alcuni tipi di farmaci chemioterapici infatti danneggiano il bulbo pilifero provocando la caduta dei capelli nelle due o tre settimane dopo l’inizio della chemioterapia. In realtà non sono soltanto i capelli a cadere, ma anche i peli in altre zone del corpo: barba, baffi, sopracciglia, peli delle braccia, delle ascelle, delle gambe e della zona pubica. Questi ricresceranno dopo circa due o tre mesi dalla fine
della chemioterapia, anzi potrebbe notare una ricrescita persino mentre la chemioterapia è ancora in corso. Le ricordiamo che questa è una situazione transitoria e che i capelli ricresceranno addirittura più forti di prima, potrebbero avere un aspetto e una consistenza diversa, ad esempio, essere radi anziché folti, ricci anziché lisci e di colore più scuro o più chiaro rispetto a prima.
Prima di perdere i capelli parli con il suo medico di riferimento per sapere se ne sarà soggetto; in caso affermativo è consigliabile che Lei tagli i capelli corti o rasati. Se ha intenzione di comprare una parrucca, lo faccia quando ancora ha i capelli: la parrucca andrebbe scelta prima dell’inizio della chemioterapia, così da abbinarla al colore e alla pettinatura dei suoi capelli.
Si lavi i capelli con uno prodotto con tensioattivi delicati e li asciughi (senza strofinare) con un asciugamano morbido. Non ricorra a pratiche che possano danneggiare ulteriormente il cuoio capelluto, ad esempio piastre per lisciare o arricciare i capelli, spazzole e bigodini, lacche, ecc.
Per quanto riguarda la cute potrebbero insorgere problemi di Prurito, Secchezza, Rossore o Eritema.
Lavi la cute con un detergente delicato e idratante, la asciughi picchiettando l’asciugamano (senza sfregare). Applichi le creme o le lozioni quando la pelle è ancora umida ed informi l’infermiere e il medico se, pur comportandovi così, non ottiene alcun beneficio.

Non utilizzi profumi, acqua di Colonia o dopobarba che contengono alcool.
Quando i capelli sono caduti proteggete il cuoio capelluto: potrebbe farvi male durante e dopo la caduta dei capelli. Proteggetelo indossando un cappello od un foulard quando uscite all’aria aperta e cercate di evitare i luoghi molto caldi o molto freddi. Ad esempio evitate di esporvi
al sole per abbronzarvi e di stare troppo all’aperto al sole o all’aria fredda. Applicate sempre una crema solare, con filtro fisico, per proteggere il cuoio capelluto.
State al caldo, potreste avere più freddo una volta persi i capelli.
Dormite su una federa di raso, che crea meno attrito rispetto al cotone.
Manifestate apertamente delle vostre emozioni, molte persone provano rabbia, depressione o disagio quando i capelli cadono in seguito a chemioterapia. Se siete molto turbati o preoccupati, potreste sentire la necessità di parlare di queste emozioni con un medico, un famigliare, un caro o amico o con qualcuno che ha già perso i capelli a causa della chemioterapia.

STANCHEZZA (o astenia, debolezza)


Le cause della debolezza sono molteplici, in quanto può derivare dalla malattia, dall’anemia, dal trattamento o dalla depressione, che a volte accompagna la malattia.
È un evento invalidante, poiché impedisce di compiere le proprie attività giornaliere.
Si manifesta con:
• Sensazione di mancanza di forze
• Ridotta capacità di concentrazione
• Irritabilità e tristezza
• Sonnolenza
• Ridotta cura del proprio aspetto
• Calo del desiderio sessuale
La debolezza è spesso transitoria, se correlata al trattamento, e può migliorare o regredire con una riduzione di dose o con la sospensione del trattamento, da concordarsi con il medico di riferimento.
ACCORGIMENTI UTILI:
 Riposare quanto serve, conservando le forze per le attività importanti
 Distribuire le attività nel corso della giornata
 Avere una dieta equilibrata e bere almeno 1,5 litri di liquidi al giorno
 Alcuni esercizi semplici e tecniche di rilassamento possono aiutare
 Distrarsi ascoltando la musica o leggendo un libro
 Non avere paura di chiedere aiuto a familiari o amici per fare alcune attività durante la giornata

CONSIGLI PER LA VITA QUOTIDIANA


 Tenere bene in mente quali sono gli obiettivi del trattamento soprattutto nei giorni particolarmente difficili
 Mangiare correttamente. Il corpo necessita di cibo per rafforzarsi e combattere la malattia
 Chiedere tutto quello che interessa sapere a proposito della malattia e del suo trattamento. La consapevolezza cancella la paura dell’ignoto e aumenta il controllo
 Se ci si sente in forza e il medico lo consente fare esercizio fisico.
Utilizzare il proprio corpo può aiutarvi a combattere la stanchezza, aumentare l’appetito e farvi sentire meglio
 Tenere un diario quotidiano dall’inizio del trattamento. Scrivere quello che si fa, come ci si sente e cosa si pensa. Si possono riportare gli eventuali effetti collaterali e come li si è affrontati. Questo può essere utile per spiegare al medico di riferimento il percorso effettuato, ma anche ad affrontare meglio l’eventuale ripresentarsi dei disturbi durante la cura
 Trovare il tempo per le cose che si ama fare. Imparare nuove cose e trovare nuovi stimoli
 Ascoltare il proprio corpo. Se si è particolarmente stanchi, meglio riposare e chiedere supporto ad amici e parenti. Conservare energie per fare le cose che si ritengono più importanti