BIOTIPI: SPECCHIO DELLE MIE BRAME !

BIOTIPI: SPECCHIO DELLE MIE BRAME !

SPECCHIO SPECCHIO DELLE MIE BRAME…. A OGNUNO IL SUO BIOTIPO

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE

Spesso è il giudizio degli altri (la mamma, l’amica, la commessa in profumeria, ecc) a definire la nostra pelle, a volte addirittura quando ci si appresta ad acquistare un cosmetico ci viene chiesto “scusi ma lei che pelle ha ?”… troppo di frequente è una nostra valutazione superficiale, dettata da test fatti sulle riviste che confondono le idee e sono bel lungi da una consulenza professionale e soprattutto realistica.

Normale, secca, mista, sensibile… Qual’è il mio tipo di pelle ?

E’ una domanda cruciale: conoscere la propria pelle significa prendersene cura al meglio.

Ovvero fare una SANA MANUTENZIONE, scegliere correttamente i prodotti e i trattamenti cosmetici più adeguati, ma anche seguire e prevenire con efficacia i cambiamenti legati ad alterazioni dermo-epidermiche o semplicemente al passare degli anni. L’errore nel quale si incorre più spesso nell’inquadrare la tipologia di pelle, o biotipo cutaneo, come si dice in gergo scientifico, è quello di riferirsi esclusivamente alla cute del viso: non è detto che chi ha la pelle del viso “grassa” debba averla così anche sul resto del corpo. E’ giusto quindi analizzarla nella sua interezza, senza trascurarne alcun distretto.

Conoscere la nostra pelle ci permette di valorizzarla al massimo, anche nel caso in cui il corredo originario non sia così “generoso”…Inoltre non è detto che se ho una pelle grassa a 20 anni debba averla per forza grassa anche a 30 o 40 anni: nel corso della vita essa può cambiare improvvisamente, per un errore di “manutenzione”, per l’applicazione di un cosmetico non adatto al mio biotipo, una malattia, uno squilibrio ormonale, l’assunzione di determinati farmaci e/o terapie o semplicemente perché si sta invecchiando.

  1. Di sicuro, a qualunque biotipo si appartenga, ci sarà bisogno di una buona valutazione dermocosmetologica e di una buona educazione al mantenimento che prevede due tappe fondamentali: la detersione e l’autocura domiciliare di mantenimento.

Pulire (bene) la pelle è la prima fondamentale abitudine da acquisire: una detersione errata o eccessiva – vuoi per il cosmetico utilizzato, vuoi per le modalità non sempre corrette – pregiudica l’equilibrio del film idroacidolipidico, ne rallenta la formazione e ne altera i componenti. Sulla cute infatti convivono in perfetta e sana armonia, miliardi di batteri che definiscono la flora cutanea. Al pari di quella intestinale, se si squilibra, ovvero se alcuni ceppi prevalgono su altri, si predispone la pelle a essere più fragile ed esposta ad essere soggetta ad alterazioni e patologie dermatologiche. In questi casi la normalizzazione prevede l’utilizzo di prodotti che riportino i parametri fisiologici nei termini corretti.

Il benessere economico e l’intensificarsi delle attività sociali hanno portato con sé una vera e propria maniacalità dell’igiene del corpo. Affascinati da schiume profumate e corpose di molti detergenti, veniamo continuamente esposti all’aggressività di molti agenti chimici, che favoriscono la comparsa di malattie causate da lavaggi troppo frequenti e/o troppo agressivi, come per esempio la pitiriasis versicolor, un fungo che normalmente vive con noi senza darci fastidio (saprofita), ma in particolari condizioni piò divenire parassita.

Siamo abituati a pensare che la schiuma sia un sinonimo di pulizia, di garanzia ed efficacia, ma in realtà i detergenti ricchi di schiumogeni alterano il pH della pelle, modificando l’equilibrio del film idrolipidico, facilitando la prevalenza e lo sviluppo di certi microorganismi sul altri. Senza contare che simili detergenti sono anche altamente inquinanti. L’attenzione all’ambiente, l‘ecologicità e la biodegradabilità sono concetti che devono essere portati sempre più all’attenzione dei consumatori e dei produttori in particolar modo, preservando così il mondo in cui viviamo e in cui facciamo crescere i nostri figli, consapevoli e meno disposti ad accettare passivamente tutto ciò che ci viene propinato dal mercato. La salute nostra e del nostro pianeta in cambio di una rinuncia a profumazioni vanescenti.

Oggi sappiamo che la detersione giusta è quella che rispetta la pelle, e che tutto ciò che fa male alla cute, fa male anche all’ambiente (e viceversa).

Detergere per affinità !!! Il legame che unisce il nostro organo più esteso, comunicativo e volubile con l’ambiente è molto più stretto di quanto si creda, tanto che oggi si parla di ECODERMOCOMPATIBILITA, un concetto che andrebbe applicato a qualsiasi formulazione cosmetica.

Detergenti, creme, oli, sieri, gel, emulsioni, burri, schiume, grazie alla qualità scelta dei loro ingredienti, saranno amici della pelle se ne salvaguarderanno ritmi e funzioni. Solo con questi presupposti, un cosmetico sarà rispettoso dell’ambiente ma anche efficace e sicuro per la cute. Queste le basi per risolvere le problematiche della pelle.

Nella classificazione dei biotipi cutanei, è bene anche ricordare che ognuno di noi, nel corredo cromosomico ereditato dai propri genitori, acquisisce anche una caratteristica genetica legata alla pelle, sulla quale non c’e trattamento che possa intervenire : siamo quello che siamo anche sulla base i chi ci ha generato !. C’è chi nasce Ferrari e chi Cinquecento ! Abbiamo però un ampio margine di manovra sulla manutenzione: anche la splendida carrozzeria della Ferrari, se non viene curata e mantenuta con le dovute cure, rischierà di rovinarsi. Purtroppo non si può vivere di rendita, se si impara a prendersi cura del proprio corpo, sarà un’eredità per il futuro; chi invece decide che la pigrizia è una compagna piacevole di vita, non potrà certo permettersi di pretendere una pelle “giovane” o da Ferrari anche in età adulta.

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