L’ACNE EMOZIONALE

L’ACNE EMOZIONALE

Le emozioni sulla pelle si possono facilmente osservare nella vita di tutti i giorni.

Lo stretto legame che unisce il Sistema Nervoso Autonomo (sede dell’istinto) e la pelle può presentarsi con manifestazioni corporee che vanno dall’arrossamento, ai brividi, alle dermatiti e sfoghi psoriasi, fino anche alle forme acneiche.

L’acne è un’infiammazione dell’unità pilosebacea e ai manifesta più frequentemente nell’età adolescenziale con papule, pustole, cisti, noduli sebacei e/o comedoni. I distretti corporei maggiormente coinvolti in questa manifestazione cutanea sono il volto e il tronco, per la presenza di un maggior numero di unità pilosebacee.

La cute e i capelli dell’adolescente si presenta lucida e untuosa con a volte anche un odore rancido. Il follicolo pilosebaceo diviene più spesso (ipercheratosi follicolare), e in aggiunta il Propionibacterium acnes induce la liberazione di acidi grassi ad azione irritante che favoriscono l’infiammazione. Il Propionibacterium acnes , a differenza di quanto si pensa comunemente, non sembra essere il colpevole diretto dell’acne.

Ma allora perché si manifesta l’acne?

In realtà il Propionibacterium è un batterio commensale presente comunemente nella cute di tutti gli individui e costituisce il cosiddetto MICROBIOMA CUTANEO. La maggior parte dei trattamenti farmacologici per l’acne attualmente in uso prevede la somministrazione di farmaci volti alla distruzione di questi batteri e alla riduzione dell’infiammazione. Bisogna però considerare che negli adolescenti l’acne può associarsi a squilibri ormonali (cisi ovariche, iperandrogenismo) e che a volte intervengono anche altri fattori (genetici-familiari) ed emozionali.

Troppo spesso imputiamo il tutto allo “stress”, inteso come momento di eccessivo accumulo emozionale. In realtà , visto che normalmente tutti noi siamo oberati da una vita frenetica, dovremmo , secondo questa ipotesi, essere sommersi di papule, pustole e comedoni: tutti adolescenti stressati e brufolosi! In realtà nostro corpo riesce ad adattarsi allo stress quotidiano, mentre sono altri gli elementi che contribuiscono alla formazione di manifestazioni cutanee. Alcuni cambiamenti significativi e “impegnativi” della nostra vita, inducono, per la loro “straordinarietà” , la liberazione di chitochine, neurotrasmettitori e neuroni in grado di interagire con i recettori delle cellule epidermiche (cheratinociti, sebociti, melanociti, fibroblasti).

Ecco quindi che l’età adolescenziale risulta essere una enorme cisterna di cambiamenti ormonali, estetici, fisico, emozionali e relazionali. Proprio per la difficoltà di approcciarsi al cliente adolescente, si dovrebbe cercare di gestire questa temporanea situazione (che può durare anni e lasciare esiti duraturi per la vita) con un team di esperti fra ginecologi, dermatologo, estetista, endocrinologo.

Non è facile indurre l’adolescente alla consapevolezza che lo stile di vita e la corretta beauty routine costante e quotidiana è l’unica strada da percorrere. Purtroppo la prima sigaretta, l’aperitivo alcolico con gli amici, il panino al Fastfood, la Coca cola si sommano ad una esigenza di socialità ma si scontra con la difficoltà di trovare sè stessi e la propria identità, staccandosi da un’infanzia di protezione e accudimento.

Sicuramente la ricerca di una collaborazione di interazione ed empatia fra il team terapeutico e il giovane, è la chiave di lettura per trasformare le sedute terapeutiche dell’acne, in un momento di relazione fruttifero. Dietro ad ogni papula, pustola, eczema, ciste sebacea o comedone si nasconde un mondo sconosciuto e sommerso fatto per erigere un muro di protezione alla sofferenza, al disagio, alle delusioni.

Saper interpretare il linguaggio nascosto dell’adolescente è la chiave di lettura per l’acne emozionale giovanile.

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