23 Lug SIAMO FATTI DI BATTERI?
Il corpo umano è colonizzato da numerosissime specie microbiche (batteri, funghi, virus) che nel loro insieme costituiscono il MICROBIOTA e che interagiscono in diversi modi con le funzioni fisiologiche dell’organismo “ospitante”.
Il microbiota dell’intestino è un elemento essenziale e, quando è in equilibrio, comprende oltre mille specie tra batteri, virus (viroma) e funghi (microbioma), può arrivare a pesare anche 1 Kg ed è talmente vitale per l’esistenza di ogni essere umano da essere considerato un vero e proprio organo.
Con il termine MICROBIOMA si indica l’insieme dei geni appartenenti al microbiota e per questo è anche chiamato metagenoma. Gran parte di questi geni sono messi a disposizione del nostro organismo per coadiuvare attività metaboliche di digestione, difesa, produzione di vitamine e molto altro.
Sulla nostra cute in particolare, vivono diversi trilioni di microrganismi: il cosiddetto MICROBIOMA CUTANEO o DERMOBIOTA.
Sulla nostra pelle ci sono, insomma, più batteri che cellule epidermiche che si nutrono dei nostri “scarti” che in condizioni di equilibrio (EUBIOSI), sono in grado di convivere fra diverse specie in perfetta simbiosi.
Questa “microfauna” cutanea si distribuisce su cute e mucose disomogeneamente a seconda del distretto corporeo e delle “condizioni climatiche” locali (pH, ossigeno, sebo, sudore, idratazione) ed è costantemente autoregolato dal Sistema Nervoso Autonomo.
Ci sono batteri buoni e batteri cattivi?
La parola chiave è BIODIVERSITÀ. Il microbiota cutaneo è una popolazione estremamente complessa con cui conviviamo da milioni di anni. Da tempo siamo portati a pensare che se esiste un’alterazione epidermica, sia essa diagnosticata come acne, rosacea o dermatite, questa sia riconducibile ad un unico agente definito pertanto “patogeno”.
In realtà ogni microrganismo ha un suo “antagonista” che mantiene un equilibrio sinergico, assicurando un corretto ecosistema che rappresenta un sistema per fronteggiare le perturbazioni ambientali.
Dal punto di vista pratico, il biofilm cutaneo è un insieme complesso altamente organizzato, dinamico e con una componente variabile sia nel tempo che nello spazio e a seconda del distretto cutaneo interessato.
Così come esistono prebiotici e probiotici utili a preservare o ripristinare la preziosa flora batterica intestinale, così anche esistono prebiotici e probiotici da applicare direttamente sulla pelle sotto forma di creme cosmetiche. Si tratta di emulsioni naturali da utilizzare in modo specifico a seconda delle necessità, evitando i trattamenti “fai da te” a volte totalmente inutili, se non addirittura in alcuni casi “fatali” per la problematica dermatologica.
L’identificazione della corretta beauty skincare è meglio rimandarla al professionista che costruisce un protocollo personalizzato e mirato per ogni singola problematica individuale, consentendo un’attività non solo di prevenzione ma anche di risoluzione estremamente efficace.