L’unghia. Esplorazione di un mondo fantastico.

L’unghia. Esplorazione di un mondo fantastico.

Il viaggio attraverso la conoscenza dell’unghia è veramente l’esplorazione di un mondo fantastico, attraverso il quale possiamo intuire non solo lo stato di salute del nostro corpo, ma addirittura anche la predisposizione a determinate patologie ed eventuali carenze nutrizionali.

Durante il mio percorso lavorativo, ho spesso incontrato molta “asineria”, permettetemi il termine, a riguardo della fisiologia e anatomia dell’unghia. Troppo di frequente vengono sottovalutati aspetti  fondamentali che questa parte del corpo possiede. Zona ricca di “linguaggio comunicativo” che non solo rappresenta ad oggi una parte estetica rilevante, ma invia segni precursori o addirittura elargisce informazioni sul nostro benessere.

L’unghia è una struttura dura ma elastica, flessibile ma resistente, costituita da cellule cheratinizzate, prive di nucleo e strettamente adese fra loro.

 

FUNZIONI DELLE UNGHIE

Le lamine ungueali hanno diverse FUNZIONI:

  • FUNZIONE TATTILE, aumenta la capacità sensoriale delle falangi, consentendo di avere una sensibilità maggiore
  •  FUNZIONE PRENSILE, importante per le attività quotidiane, favorisce abilità nel maneggiare anche oggetti molto piccoli
  •  FUNZIONE ESTETICA, aspetto di notevole importanza in una società basata molto sull’apparire
  • FUNZIONE PROTETTIVA,  salvaguarda la falange distale e i polpastrelli dai traumi
  •  FUNZIONE BIOMECCANICA (nel piede), favoriscono una corretta o errata deambulazione: infatti sono coinvolte in tutte le patologie che determinano un’alterazione della camminata.

 

ANATOMIA

L’unghia in sezione longitudinale, è un apparato formato da 4 tessuti epiteliali.

Anatomia dell’unghis

1. MATRICE

Rappresenta la parte germinativa, ove viene dunque prodotta la lamina ungueale. Si trova sotto la piega ungueale ed è visibile solo in una semiluna detta LUNULA (non visibile nelle unghie dei piedi) che rappresenta la parte distale della matrice stessa.

La matrice è costituita da una parte prossimale che produce i  2/3 della parte superiore della lamina e da una parte distale che produce il terzo inferiore.

Il suo spessore (0,5 mm nelle mani e circa 1 mm nei piedi) è in funzione alla lunghezza della matrice, infatti la cheratinizzazione delle cellule non avviene in senso verticale come nella cute ma in senso obliquo.

Ciò spiega come mai alterazioni della parte prossimale della matrice producano lesioni della superficie dorsale, mentre alterazioni della matrice distale provochino anomalie del margine libero e della porzione più profonda della lamina.

2. PIEGA UNGUEALE PROSSIMALE E LATERALE

Sono responsabili della protezione della matrice e in generale favoriscono una “sigillatura” per aumentare l’adesione fra il polpastrello e la lamina ungueale. Un aumento della produzione cellulare della piega ungueale prossimale, porta alla formazione della cuticola che è protagonista di un’errata convinzione che dispone la sua rimozione pressoché totale ai fini estetici.

In realtà dovrebbe essere di uso comune quella di evitare la sua “estirpazione” , favorendone l’idratazione per diminuirne la crescita e asportandone solo l’eccedenza.

3. LETTO UNGUEALE

Rappresenta la base sulla quale appoggia la nostra unghia e che favorisce la sua tenace adesione al polpastrello. Il letto ungueale appoggia su un derma riccamente vascolarizzato ed è a stretto contatto, manca il tessuto adiposo, con l’osso della falange distale. Questa vicinanza anatomica sia del letto che della matrice, spiega il perché processi patologici delle unghie di frequente provochino alterazioni ossee e viceversa.

4. IPONICHIO

Rappresenta quella porzione dermica che si trova anteriormente sotto l’unghia a protezione del letto ungueale. Non è infrequente che per un eccesso di zelo nella pulizia delle unghie, si promuovi un distacco della lamina ungueale dal suo letto, dando origine ad una onicolisi non sempre risolvibile.

 

COMPOSIZIONE

L’unghia ha una composizione simile a quella dei capelli: è composta infatti soprattutto da CHERATINE. Le cheratine molli rappresentano il 10-20%, mentre quelle dure l’80-90%, la cui peculiarità è quella di essere formata soprattutto da zolfo e da due amminoacidi (cistina e glicina) che concorrono a formare gruppi amino-solforati, nota distintiva della lamina ungueale.

Il contenuto di acqua nelle unghie varia dal 10 al 30% ed è direttamente in rapporto con l’elasticità: maggiore sarà la sua idratazione e maggiore flessibilità qualificherà la lamina ungueale.

Altri elementi che caratterizzano l’unghia sono le vitamine A, C, E, B6, BIOTINA ed oligoelementi come il FERRO e lo ZINCO.

In modo particolare il Ferro è indispensabile alla costruzione della lamina ungueale: una sua carenza di fatto è responsabile di un suo eventuale assottigliamento e friabilità.

Come avete potuto constatare non ho menzionato il Calcio, elemento ritenuto erroneamente da alcune credenze popolari indispensabile per la durezza dell’unghia. In realtà esso è presente solo in tracce e quindi non rientra tra gli elementi che influenzano la resistenza meccanica dell’unghia.

La durezza dell’unghia, difatti, è in relazione con la sua forma e con l’organizzazione e orientamento delle cellule e delle fibre di cheratina.

 

FISIOLOGIA E CRESCITA DELL’UNGHIA

L’unghia si forma alla 9° settimana di gestazione e la sua crescita risulta essere continua ma molto lenta: 5-6 mesi nelle mani, 12-18 mesi nei piedi.

La velocità di crescita è influenzata da diversi fattori sia funzionali che patologici. Siamo sicuramente a conoscenza che i ritmi circandiani condizionano lo sviluppo della lamina ungueale che aumenterà di giorno rispetto alla notte, di mattino rispetto al pomeriggio, d’estate rispetto all’inverno.

Inoltre si nota un aumento fino ad un 30% in gravidanza e negli onicofagici (persone con l’abitudine di mangiarsi le unghie), mentre si ha una diminuzione in presenza di carenze nutrizionali, ridotta circolazione, microtraumi ripetuti, età senile, e particolari condizioni patologiche.

 

CONCLUSIONI

Le unghie sono spesso colpite da malattie ereditarie o congenite e a volte , vista la loro immediata visibilità, sono il primo campanello di allarme per organi e apparati.

E’ indispensabile quindi un’osservazione attenta che permetta di identificare le lesioni elementari oltre ad un’accurata anamnesi , verificando così lo stato di salute dell’intero organismo.